Diario di Bordo | Sardegna e Corsica 2019

Bocche da baciare

Day 1 Portisco ➡️ Cala Coticcio (Caprera) ➡️ Santa Maria

Quando arrivi in aereo dal continente, in terra sarda, è sempre un’emozione speciale. La visuale dal finestrino è unica, puoi vedere l’Arcipelago della Maddalena, con a Nord le inconfondibili tre isole di Razzoli, Budelli e Santa Maria. Ti viene da guardare bene il mare che, al marinaio attento, lancia subito dei segnali importanti; con Maestrale, tra le bocche di Bonifacio, si vedono infatti delle cicatrici bianche nella distesa di mare blu. Il pilota abbassa la cloche e l’aereo scende ancora di quota. Si vedono bene l’isola del Mortorio e l’inconfondibile Tavolara, preziosa guardiana protettrice dell’intero golfo di Olbia.

Contrasto terra e mare, azzurro Sardegna e calette smeraldo, un vanto per l’Italia.

Arriviamo alle 17 in aeroporto, per fortuna i “cugini” Frades ci hanno risolto il problema della cambusa. Robi ci ha fatto l’enorme favore di spedire due camioncini a Portisco, un magnifico servizio delivery.

Scendo dal pullman e abbraccio l’amico ritrovato, siamo entrambi sinceri e felici di vederci. Pochi minuti e ritrovo anche il sorriso di Ale, amico e titolare della Cagliari Sailing. Qui a Portisco tiene metà della sua flotta di quaranta barche, tutte nuovissime e sempre pronte a salpare.

Cambusa stivata in poco tempo, primo contatto tra equipaggi che arrivano alla spicciolata in base. Quando anche gli ultimi alle 23.30 ci raggiungono al ristorante nella simpatica piazzetta di Portisco è tempo di fare un primo brindisi con tutta la ciurma. “Mari Pintau” e “Pevero”, due bavaria 51 Cruiser sono splendide.

Al mattino briefing tecnico con Gianni, giovane base manager davvero in gamba che nel tragitto a piedi mi racconta di suo padre che gli ha trasmesso la passione per il mare quando era bambino. Da allora non si è più fermato, il mare è oggi la sua scelta di vita.

Il maestrale dà un po’ di tregua, ma lunedì è prevista un’altra botta, iniziamo a pianificare la rotta convincendoci che è il caso di salire subito se vogliamo essere in Porto a Bonifacio già lunedì.

Usciamo dal Golfo e navighiamo a slamom tra gli yacht più belli del mondo che, in questo periodo dell’anno affollano le rade di Porto Cervo e Pevero. In 2 ore siamo a Cala Coticcio che si trova a NW di Caprera. Ancoriamo per un primo splendido bagno e per un pranzo memorabile con dei Culurgiones rigorosamente pomodoro e basilico.

Pasta fresca chiusa a mano dai cugini di Frades, opere d’arte nel pozzetto, un “raviolo sardo” ripieno di freschezza e papille in estasi. Altro bagno, l’acqua è piacevole le barche da fitte si iniziano a diradare.

Salpiamo anche noi e continuiamo a muovere per l’avvicinamento in Corsica, diamo fondo su sabbia nella caletta a sud dell’isola di Santa Maria. Sono ormai le 20, primo clamoroso tramonto in baia con le barche a pacchetto, oltre a noi un’altra vela all’ancora.

Si cena su Pevero e dopo si passa su Mari Pintau in pozzetto, per continuare le risate e per vivere ogni istante di questa intensissima prima giornata.

A mezzanotte stacchiamo le barche per dormire sonni tranquilli.

Domattina la sveglia è puntata all’alba, dobbiamo giocare d’anticipo con il Maestrale. Le bocche pretendono il rispetto dei naviganti e noi faremo sicuramente del nostro meglio per non farle arrabbiare. ⛵🌊☀️

Day 2 Santa Maria ➡️ Bonifacio

Sono le 05.30 salpiamo, l’alba è rosa a Cala Santa Maria. Doppiamo a Sud l’isola di Budelli, apriamo le vele al traverso dell’isola di Razzoli. Ci sono 20 nodi di reale, Mari Pintau e Pevero corrono sbandate di bolina a 8 nodi verso Bonifacio. Il mare è in aumento, ma ora è davvero piacevole la navigazione nelle Bocche.

Attraverso il sito http://www.bonifacio-marina.corsica/en/ siamo riusciti a prenotare due posti nel Marina, saranno in tanti oggi a voler trovare un porto sicuro, una grossa cella temporalesca dovrà attraversare il Mediterraneo proprio alle nostre latitudini.

La parete rocciosa, le falesie, le grotte scavate, il mare come pittore, un artista naturale, nessuno sarebbe riuscito a fare meglio. Trovarsi sotto Bonifacio è una sensazione incredibile. Sicuramente uno degli ingressi più suggestivi, la costa quasi nasconde questa oasi di calma quando la fuori mena forte.

Ormeggio stretto in banchina, proprio sulla promenade, che spettacolo. Sono le 09 il vento rinfresca e qualche nuvola nasconde il sole, condizioni ideali per visitare la città vecchia senza schiumare troppo.

É la giornata delle crepes, Franco e Mirella sfornano rotelle a non finire, gli equipaggi ringraziano. La pennichella pomeridiana é interrotta da un rumore di strappi forte.

Nel porto entra una barca con il genoa aperto, fuori il vento è insistente e la barca inizia pericolosamente a manovrare nell’angusto porto di Bonifacio. Dopo 10 minuti nessuno dei gommoni dei ragazzi del porto si attivano per dare una mano. La vela impazzita sfiora pericolosamente i maxi yacht, ma nessuno prende la scelta di salire a bordo. Assieme a Cristiano d’istinto partiamo per farci imbarcare su uno di questi tender del porto e dal giardinetto saliamo su questo vecchio sun odissey. A bordo il vecchio comandante Renaud è stanchissimo, la signora più giovane a bordo con lui è pallida in viso.

Avvolgifiocco bloccato, laschiamo, non senza difficoltà, la drizza genoa. Scende per 2/3 sono momenti concitati dalla banchina ci suggeriscono con la drizza Spy di spiralare la vela dall’alto per smettere di strattonare. 
Ormeggiamo, il capitano si scusa e ringrazia ammettendo di essere stanchissimo, si andrà a riposare. Saliamo al castello, su fino al cimitero per il tramonto, il vento fresco piega le schiene ci saranno 30 nodi con raffiche a 35 quassù.

Cena in paese, i più temerari allungano la giornata al B52 tavolo Albatros apparecchiato. “My dream is to fly over the rainbow, so high” 🎶💃🕺

Day 3 Bonifacio ➡️ Lavezzi

Dopo aver comprato qualche baguette e riempito bene i serbatoi dell’acqua lasciamo Bonifacio e proprio all’esterno dell’uscita del porto un veliero a tutta tela ci si propone davanti, una splendida cartolina.

Sotto il costone di roccia il vento è irregolare e rafficato, proseguiamo a motore per ammirare dal basso la città di Bonifacio sino a Cap Pertusato.

Incredibile come mare e vento abbiano levigato alla perfezione questa roccia millenaria. Sotto l’imponente faro apriamo le vele e scatta la solita regata tra Mari Pintau e Pevero.

Il mulinello della canna da pesca, rilascia la frizione, ma è un altro falso allarme perché è partita per la troppa velocità raggiunta 9.1 kts. Stringiamo la frizione, riduciamo il fiocco perché ora il vento reale è stabile sui 25 nodi e la bolina è impegnativa. In meno di un’ora ci affacciamo dentro Cala Lazarina a sud di Lavezzi.

Lo spettacolo che ci si para davanti è mozzafiato, restiamo interdetti in silenzio ad ammirare questi sassoni rotondi levigati a contrasto con il turchese dell’acqua, effetto unico in Mediterraneo.

Mettiamo giù tutti gonfiabili per andare ad esplorare questa baia, qualcuno si tuffa con maschera e pinne, è ormai mezzogiorno ed i colori sono al massimo della loro esplosione.

Dopo pranzo qualche barca che si era inoltrata dentro la baia salpa le ancore. Giocando d’anticipo andiamo come dei falchi a muovere per guadagnare il posto in prima fila.

Uniamo a pacchetto i nostri Bavarioni, siamo a pochi metri da riva su fondale di circa 3 mt chiusi all’interno della cala. Un’incredibile luna piena spunta dietro il faro dando il cambio al calar del sole. Sincronia devastante! Dopo pochi minuti la luna torna a nascondersi perché questa, ragazzi sarà notte di eclissi.

Dalle rocce a NE comincia l’angosciante canto delle Berte Diomedee: “Auá, Auà, Auá”. É un canto che avevamo ascoltato per la prima volta lo scorso anno a Gozo, davvero emozionante. Dopo il magic moment si ride tantissimo e qualcuno domanda: “Can i join the club?” la risposta per tutti è “Yes of course”, il club Albatros è una grande carovana a vela in movimento, che travolge di emozioni tutti coloro che incontrano o ne fanno parte. E’ la parte sana del vivere il mare che ti fa apprezzare ogni momento dell’intensa giornata in barca, ed è così che appena si tocca il letto della cuccetta si crolla in un sonno profondo, ma un attimo prima di crollare sorridi e ti senti vivo… 💙🦅🌔

Day 4 Lavezzi ➡️ Cavallo ➡️ Sant’Amanza (Corsica)

Arrampicare sulle rocce al mattino presto è uno dei nostri sport preferiti. Ancora la baia si deve svegliare, il sole stesso è lento nel salire e con alta pressione il vento non muove.

Se arrivi in alto tutto diventa più chiaro e sei fiero del tuo ancoraggio.

Lavezzi è un’isola di una bellezza pazzesca, a piedi sino al faro e poi centinaia di spiaggette. Scorci unici camminando sempre a fianco di questi sassoni grigi levigati che ti sembra di avere a sponda la panna montata. Una baia che sviluppa la fantasia, ogni scoglio cambiando prospettiva sembra una scultura, i disegni più belli li vedono, come sempre, i “ragazzi” più giovani.

Nel pomeriggio completiamo il passaggio stretto tra Lavezzi e Cavallo, e ci ancoriamo in prima fila a Zeri, nella parte NE dell’isola di Cavallo. Il mare è turchese e le ville attorno sono ben inserite nel contesto. Nonostante il loro sfarzo non faremmo a cambio con nulla. Siamo grati di avere una barca a vela e di poter stare sino a che vogliamo.

I ragazzi della Gendarmerie sono a bordo della loro ammiraglia, cercano un contatto si dimostrano stranamente amichevoli.

Con il passare dei minuti i raggi del sole penetrano perpendicolari all’acqua e la spiaggetta di poppa è un continuo invito a tuffarsi. Alle 13.30 spaghettone clamoroso con la bottarga, Cristiano si è superato anche oggi.

Nel pomeriggio si alza il vento. Pevero e MariPintau sono ingaggiati nel golfo di Sant’Amanza a vele piene raggiungono 8 nodi negli incroci di bolina c’è la giusta tensione nelle manovre.

Ancoriamo davanti al Majora, il tramonto rosa investe il pontile e affondiamo piacevolmente i piedi nei sassolini tondi davanti al Majora. Gli equipaggi sono sbarcati a terra ma vogliono rientrare a bordo dopo l’aperitivo con una bustona di ghiaccio in mano.

Il tender LeoExpress deve fare gli straordinari questa stasera. Siamo solo tre barche, l’alta pressione sembra essersi finalmente stabilizzata al centro del Mediterraneo. La luna arriva verso le 23 e fa giorno da quanto splende. In pozzetto c’è buona musica e non é ancora ora il momento di dormire, ancora un minuto… ⛵🇫🇷🎶

Day 5 Sant’Amanza ➡️ Rondinara (Corsica)

Un’altra splendida giornata sta per iniziare, cielo pulito e terso, leggera brezza che muove la superficie dell’acqua nel golfo di Sant’Amanza. Due giovani ragazzi a bordo di una piccola barca a motore, vendono baguette, brioche e la tipica torta di Bonifacio (una specie di nostra piada dei morti).

Le paste sono ancora calde, le addentiamo assieme ad un buon caffè, è decisamente il modo migliore per iniziare la mattinata con il piede giusto.

Durante il trasferimento a motore verso nord c’è tempo per un bagnetto alla traina, divertente e tonificante. Alle 11.20 siamo dentro la chela di Rondinara. È una baia particolare perché presenta al centro una secca in un metro d’acqua ben segnalata da boe gialle che gli disegnano un cerchio intorno. Il resto è navigabile, l’abbiamo soprannominata la baia con la rotonda.

Alcuni luoghi trasmettono un’energia particolare, è difficile da spiegare, sono sensazioni che crescono durante la giornata, sono i dettagli e la perfezione del momento. Come Tuerredda nella parte sud della Sardegna, la Rondinara rientra in questa classifica d’élite. Il Paddle oggi è molto ambito, Marianna e Lucia riescono addirittura a ballarci sopra insieme, una grande prova di equilibrio.

La termica nel pomeriggio rinforza. A bordo di Pevero dj Luca, il più giovane del gruppo, suona bene. Fa ballare anche le barche di giovani che divertiti si avvicinano con i loro gommoni per partecipare alla festa. Prendiamo il tender ed iniziamo ad esplorare la baia.

Allontanandosi dalle barche il suono della musica si perde nelle raffiche che ora arrivano a 20 nodi. Una famiglia di francesi saluta con la mano da sottovento. Li avvicino col tender e la signora si complimenta per la buona musica e ci invita a continuare la festa. É importante mantenere i rapporti di buon vicinato, capire i momenti e divertirsi rispettando tutti. Questa sera Cristiano si è superato, menù che fa impazzire grandi e piccini, pizza patatine e salvia fritta.

Chi conosce spazi, fuochi e forni di una cucina in barca, comprende il valore di questa cena iperbolica. Il vento insiste forte e si placa solo dopo le 21, l’afternoon party ha decisamente affaticato la ciurma, quante risate. Le due barche a pacchetto si muovono sicure, possiamo chiudere gli occhi e dormire tranquilli, nel ventre di questa incredibile rada selvaggia. 🥖🇫🇷☀️

Day 6 Rondinara ➡️ Cala Francese (Isola Maddalena) ➡️ Portisco (Sardegna)

Bello qui, che ne dite se restiamo ancora un po’!? Al mattino la Rondinara è ancor più bella, il vento si è placato le spiagge intorno sono deserte, regna il silenzio. E’ un silenzio talmente piacevole che per raggiungere la riva a nuoto muoviamo lentamente le mani a rana per non sentire neppure il rumore dell’acqua.

Atterriamo di pancetta in spiaggia, il primo sole scalda la pelle rigenerata dal tuffo mattiniero. Che belle sensazioni, prima il fresco in acqua poi i raggi caldi sui corpi bagnati. Ci sdraiamo a riva in silenzio.

Qualcuno parte in esplorazione per vedere cosa c’è aldilà degli scogli, altri semplicemente vogliono ammirare da più in alto il quadro di questa baia, riconoscere le nostre MariPintau e Pevero e scattare qualche foto.

Verso le 11:00 però è tempo di salpare le ancore. Oggi è venerdì e si inizia la lunga discesa che ci porterà questa sera a Portisco. C’è un bel vento tra le bocche che spira da W sui 12/13 nodi di reale. Il giovane comandante Leo lavora la bolina con l’aiuto di qualche chicco d’uva fresco che aiuta a mantenere alta la concentrazione.

Lucio Dalla canta Attenti al Lupo e da sottocoperta esce un profumo buonissimo di pane, Cristiano oggi si è superato e così sembra di essere dentro una Boulangerie Veleggiante.

La Maddalena è bella ma piena di barche, il traffico torna ad essere intenso. Spargi è inavvicinabile, il passaggio continuo di motonavi locali o grandi yacht provoca onda continua e sono tutti appiccicati.

Troviamo un’oasi di pace a Cala Francese sul versante Ovest della Maddalena. L’acqua è piacevole, osservando la baia ha degli scorci interessanti ma il meglio di sé lo offre sott’acqua, con maschera e pinne tra queste rocce incastonate si creano passaggi stretti e mini grotte con curiosi giochi di luce e colori. Intanto a bordo gli “australiani” hanno creato una salsa aglio e avocado niente male per intingere Carasau e Nachos. Per pranzo dal frigo arriva anche il gustosissimo cous cous di Verdure di Mirela. Dividiamo il pane caldo con i fratelli di Pevero, il trasbordo non è semplice senza il tender che resta legato a bordo, Alberto traghetta la busta tenendo il secchio a pelo d’acqua.

Ultimi tuffi da prua, capriole avanti ed indietro, ci trasformiamo in giudici per un giorno con tanto di palette per decretare Giulia vincitrice della gara odierna.

Ma non c’è più tempo ancora 18 miglia all’arrivo, ripartiamo. Il vento è calato e girato in poppa, procediamo a 7 nodi a motore, per coprire il suo rumore e non scivolare nella malinconia del momento suona musica allegra, qualcuno balla e contemporaneamente ringrazia il cielo ed il mare per averci regalato una settimana perfetta.

Ad accoglierci in banchina il mitico Alessandro con il suo staff super sorridente nonostante un’altra dura giornata di lavoro. Una doccia vera per gli equipaggi ma c’è un pullman Albatros già pronto all’ingresso.

Non è ancora finita, i cugini di @Frades ci hanno fatto una sorpresa, hanno apparecchiato un super tavolo nella loro bottega sulla promenade de Porto Cervo. Culurgiones al forno, lasagnetta di pesce, fregola con triglia e lime, riccio di polpo alla griglia, taglierone di affettati e formaggi Sardi, Seadas con miele come dolce, il tutto annaffiato da Vermentino Ghiacciato o per gli amanti del rosso Cannonau. Che spet-ta-co-lo, CAPPOTTATI!!! ♥️ Dopo cena facciamo una passeggiata ciondolando tra i mega yacht ormeggiati in banchina a Porto Cervo.

Ad alcuni di loro non gli stacchi gli occhi di dosso. Vere opere d’arte con tutte quelle luci accese sui vari ponti resti incantato come un bambino al luna park. Bello ma non balla se pensiamo che con le nostre Pevero e Mari Pintau abbiamo fatto le stesse cose che fanno loro…

In realtà a pensarci bene le abbiamo fatte meglio potendo respirare l’odore dei pini o degli olivi dentro le baie, annusando la sabbia, ammirando il paesaggio con il mare di sfondo, soprattutto abbiamo sentito quel senso di protezione che la rada giusta offre, la scelta che rende sereno il marinaio per dormire la notte sonni tranquilli.

Rientriamo a Portisco a notte fonda e chiudiamo come abbiamo iniziato, ringraziando @CagliariSailingCharter e @Frades per averci accolto come fratelli buoni dal continente. Gli abbracci dei saluti al mattino sono stretti e sinceri, un altro capolavoro #viaggialbatros è stato completato.

Equipaggi marchiati dal sale e legati per sempre da questa esperienza unica tra le Bocche di Bonifacio, arrivederci a presto ciurma, i love you soooo much! 😅🇮🇹💙