Diario di Bordo | Seychelles 2019

I racconti delle nostre avventure tra le Isole Seychelles a Novembre

Day 1 Praslin Baie St. Anne ➡️ Curieuse Island Baie St. Josè

Caldo umido, pista di atterraggio bagnata e tanto verde intorno. Questo lo scenario dopo l’atterraggio palpitante a l’Aéroport de La Pointe la Rue di Mahé. Che colori e che emozione nel vedere apparire all’ultimo secondo l’asfalto, sembra quasi di sfiorare con le ruote l’acqua prima di toccare terra.

I ritmi frenetici dobbiamo lasciarli a casa ed il lentissimo controllo passaporti alla dogana secondo noi é propedeutico allo scopo.
Se l’atterraggio a Mahé é unico il volo interno per Praslin a bordo del piccolo Dash6 🛩️ della Air Seychelles é qualcosa di straordinario. Da 300 metri di quota riconosci ad una ad una tutte le isole, ammirarle dall’alto é un privilegio.

A Praslin ci accoglie Bessy, una signora cortese e sorridente. Parla perfettamente l’italiano, ha vissuto 4 anni in Italia a Milano. Ci accoglie da vera padrona di casa durante il check-in di “Cotie Rotie”, “Venturi” e “Mystique”.

Il sole fa capolino tra le nuvole ma il cielo resta velato. Per noi oggi è un bene dato che dovremo faticare nel prendere in consegna la cambusa e nel caricare tutti i bagagli. Il comandante George, skipper local di “Poivre” arriva da Mahé a bordo del suo Lagoon 450. Sulla sua scia c’è anche la nostra “Etoile” un nuovissimo Lagoon 42 che completa la flotta di ben cinque catamarani.

Salpiamo verso le 17.00, un’ora e mezza di navigazione ed ancoriamo nel buio ad Anse San José a sud dell’isola di Curiouse. La luce dietro alle nuvole scure è davvero potente, i tramonti all’equatore in questa stagione sono qui non sono mai banali. Nico, Mani e la piccola Gioia sono atterrati con un paio di ore di ritardo.

George che conosce ogni sasso di queste isole parte con il suo dinghy a tutta velocità e sparisce nello scuro. Torna dopo 20 minuti con gli ultimi arrivati stanchi ma felici, ecco finalmente ci siamo tutti, possiamo fare un bel brindisi, buon vento a noi! 

Day 2 Curieuse ➡️ Anse Lazio ➡️ Anse Government (Praslin)

La prima alba ammirata dalla rete del catamarano, respiriamo profondi e poi giù per un tuffo in acqua, piacevolmente calda, caldissima. Cinque Sup si aggirano tra i catamarani e la spiaggia bianca di Anse San José, il drone vola in cielo per catturare le immagini dall’alto, che bel risveglio.

Alle 10.30 salpiamo alla volta di Anse Lazio a Nord dell’isola di Praslin. Molti la inseriscono nella top ten delle spiagge più belle al mondo, ci bastano pochi minuti per capirne il motivo ed approvare il verdetto.

Ancoriamo a pacchetto “tre e due”, a mezzogiorno il sole esalta il turchese dell’acqua. I sassi rosa, grigi e beige sembrano dipinti col pennello, le palme rigogliose a terra e la sabbia che scrocchia sotto i piedi, sembra di camminare su una nuvola. L’unico baretto di legno richiama una parola potente “Honesty Bar”, decisamente un bel messaggio. La barriera sul lato nord dell’isola ospita una bella varietà di pesci tropicali. 

Al pomeriggio muoviamo per ancorare davanti ad Anse Government sulla Cote d’Or. Stasera siamo ospiti nel giardino di @Aldo che ha appena finito di ultimare il barbecue in riva al mare. Aldo è un amico conosciuto durante il nostro primo viaggio in Seychelles, é di Bologna, si riconosce l’accento. Vent’anni fa’ ha deciso di trasferirsi a Praslin, l’isola della quale si è innamorato. Ci confessa che questa scelta lo ha salvato, il suo spirito ed il suo corpo ne hanno tratto in enorme beneficio. Ora vive in totale armonia con i locali ed ospita qualche amico dall’Italia nella sua bellissima casa.
Serata memorabile, griglia di pesce carne verdure ed insalate locali. Cucina creola consegnata nel piatto con un sorriso sincero da una squadra di giovani ragazzi.

Dopo cena e dopo qualche brindisi ad Onda, sparecchiamo i tavoli, tutti si lanciano in balli scatenati sotto la pagoda.
Che giornata infinita, ma c’è ancora tempo per un ultimo bagno di mezzanotte, che spettacolo!
🏝️

Day 3 Praslin ➡️ Aridè Island ➡️ Anse Petite Coeur (Praslin)

Partenza all’alba, chi dorme non piglia pesci e poi all’equatore é importante prendere subito i ritmi naturali del giorno. Alle 05.45 il crepuscolo della mattina, alle 18.30 il crepuscolo serale. Vivere a pieno questo tempo ci permette di allungare le ore di luce. Sembra di vivere di più, di fare più cose, l’orologio qua deve restare solo una convenzione! ⏳

Appena fuori da Curiose Island le canne iniziano a partire! Bonito, tonni,barracuda e jobfish, con i ragazzi di Mystique che guadagnano la cena per tutta la flottiglia! Ci fermiamo per un bagno ad Aridé Island, un’isola disabitata che si trova cinque miglia a Nord di Praslin.

Il sole brucia, in alto tra il cielo azzurro e la verde parete verticale volano migliaia di uccelli, per la maggior parte sono fregate. Uccelli grandi che compiono dei voli circolari, sono tantissimi, creano un un paesaggio giurassico, la natura qui é ancora dominante ed in grado di stupirci. L’acqua azzurra è trasparente, fondale di sabbia bianco di corallo. Ci sono due nodi di corrente ma una simpatica tartaruga non sembra spaventata. Nuota guidando il gruppo di curiosi disposti ad inseguire.

Ripartiamo, il sole continua a picchiare forte, siamo diretti ad Anse Georgette, una piccola spiaggia bianca ad Est di Anse Lazio sull’isola di Praslin. L’atterraggio è suggestivo, ma c’è troppa onda e per cucinare serve stabilità. Navighiamo ancora per quattro miglia ed ancoriamo ad Anse Petite Coeur sempre sull’isola di Praslin, impacchettando da bravi fratelli tutti e cinque i catamarani. ⛵⛵⛵⛵⛵

Pesce a bordo e relax, i colori qui sono diversi la roccia è più scura ed il riflesso dell’acqua é smeraldo. Il pomeriggio scorre lento, siamo riusciti a fermare il tempo. I fuochi dei BBQ nella notte sono un inno alla vita ed al benessere, i regali del mare cucinati all’istante, anche questo sono le Seychelles…

Dopo cena una “Tonnara” molto particolare sfila a poppa dei nostri catamarani, la ciurma di Mystique ha finito le provviste e passa con il tender a riscuotere un offerta libera e vengono premiati per la simpatica idea, grandi raga! Poi un Gin tonic ghiacciato, “L’Ultimo della Sera”, che figata di serata… 🍸🎶🇸🇨

Day 4 Praslin ➡️ Ilette St Pierre ➡️ Laraie Bay (Curieuse)

<<Luca l’hai presa tu stanotte la nostra canna da pesca per farci uno scherzo!?>> <<Purtroppo no Albi>> Giro immediatamente lo sguardo nello spigolo di dritta del nostro catamarano ed anche nel nostro portacanne non c’è più nulla. Che rabbia!

Questa notte qualcuno nel silenzio ci ha affiancato, ha sfilato le canne da pesca che erano agli estremi del pacchetto da bordo di “Mistyque” e “Cotie Rotie” e se n’é andato.

George, lo skipper local, dice che nella sua ventennale carriera solamente un’altra volta era successo, pensa siano stati i pescatori locali, che a remi nel buio sono arrivati di soppiatto.

C’è un po’ di delusione, quel senso di amarezza, siamo al secondo giorno ed abbiamo già ridotto del 50% le possibilità di pesca, inoltre era la canna regalatami dallo zio Ivan. Aveva un valore affettivo, ha navigato con noi per migliaia di miglia regalandoci grandi soddisfazioni… Possibilità di ritrovarle pari a zero, un po’ amareggiati c’è ne andiamo per una veloce spese ad Anse Volbert, il motore del nostro tender fa le bizze, ma a risollevare la giornata ci pensa l’ancoraggio sotto l’isolotto di St. Pierre.

É la cartolina perfetta, l’isola dei sogni, quella che abbiamo disegnato tutti almeno una volta nella vita da piccoli su un foglio bianco. Quella nella quale da grandi a volte vorremmo rifugiarci per scappare dallo stress quotidiano. Solo un altro catamarano, oltre ai nostri cinque, attorno a questo atollo perfetto, siamo dei privilegiati.
Nel pomeriggio ancoriamo dentro alla “chela” di Curiouse Island, c’è un po’ di risacca ma spianerà presto.

Scendiamo a terra per ammirare le tartarughe giganti, padrone indiscusse delle isole Seychelles. Sono animali mitologici molto longevi, arrivano a 250 anni, assomigliano a dinosauri e sono presenti solo qua, sono loro i giganti di queste isole.

Passeggiando tra gli arbusti incontriamo anche i grandi granchi di terra, che scavano buche enormi nella sabbia. Sono molto buffi avendo la chela sinistra grande il doppio della destra. 

Serata meravigliosa sotto una mezzaluna splendida. I ragazzi che vivono sull’isola assieme a George grigliano sulla spiaggia. Siamo seduti sotto i tavoloni di Curiose, una serata magica. I barbecue sulla spiaggia sono qualcosa di orgasmico, il job fish è una prelibatezza cotto alla perfezione e condito con una salsa creola notevole.

Prima di andarcene scambiamo quattro chiacchere con Sam, responsabile del parco naturale, ci racconta dei quattro anni vissuti ad Aldabra che fa parte delle isole Amirantes appartenenti alle Seychelles ma distanti 350 miglia più a sud della capitale. Gli si illuminano gli occhi mentre racconta della quantità di pesci presenti su queste isole, delle passe tra le barriere di corallo, delle blue hole che si formano al centro degli atolli… Chissà magari assieme un giorno organizziamo una spedizione!😍

Alle 23.30 utimo giro di tender, immancabile tuffo di mezzanotte e poi tutti a nanna, domani un altra grande giornata ci attende, buonanotte!
🐢

Day 5 Curieuse ➡️ La Digue

Sono le 08.00, il cielo è plumbeo, stanotte é piovuto forte e la coperta del catamarano é pulitissima color bianco latte. Sul tavolo la colazione dei campioni con frutti esotici già tagliati, scramble eggs & bacon, pane tostato burro e marmellata locale al mango, thé caldo e caffè della moka (in valigia dall’Italia), coccole da vacanza, ora sí che siamo pronti a partire!

Salpiamo alle 09 con una pioggerellina “inglese” che ci obbliga ad indossare i k-way, ma restiamo sereni con la certezza che il meteo volgerà al meglio.

Qua i passaggi temporaleschi sono abbastanza prevedibili, il movimento delle nuvole in cielo é costante e le avvisaglie sono evidenti. Dietro a questo scuro c’è una bella luce blu all’orizzonte sopravento, tra meno di un ora il sole ricomincerà a picchiare. Facciamo una breve sosta a Praslin per fare acqua ai serbatoi e per rimpinguare le cambuse. Cote Rotie ha le batterie che scendono molto rapidamente, sembra che non tengano la carica.

Prontamente la base nautica Dream Yacht le sostituisce, anche se questo causa un paio d’ore di sosta imprevista, vale la pena aspettare. Anche il motore fuoribordo riparte immediatamente nelle sapienti mani di Silvaine, ma sarà un fuoco di paglia. Sono le 13.30, finalmente anche il nostro catamarano si riunisce al resto della flotta.

Proprio al nostro ingresso nel suggestivo porto di La Digue, un Lagoon 450 di tedeschi salpa l’ancora, saluta e se ne và. Strike, tutti e cinque i cata Albatros verranno ormeggiati uno a fianco all’altro.

Harry ci viene incontro con il gommone, per fortuna non è cambiato, ha sempre dei lunghi rasta in testa, la pella nera lucida ed un sorriso che contagia! Allunga la mano scura, vediamo se mi ricordo: strisciata col palmo ad arretrare, toccata di pugno e due tocchi sul cuore, bentrovato amico mio. Preciso al millimetro ci indica il punto di fonda e disegna la manovra. Appena concluso l’attracco ci abbracciamo e brindiamo con una buona Seybrew ghiacciata. Non potevamo sognare ritorno migliore di questo.

Anche gli amici della ciurma sono contenti di vederci, ora che i catamarani sono al sicuro si può partire in bici alla scoperta di questa bellissima isola. Cinquanta biciclette, un vero e proprio plotone in movimento che neanche al giro d’Italia.

Fuori dal porto una nave da crociera di nome Albatros (che scherzi il destino) è ferma all’ancora, le lance di servizio “carreggiano” migliaia di persone dentro/fuori dal piccolo porto, oggi i turisti andranno ad Anse Source D’Argeant. Harry ci suggerisce di pedalare verso nord e di aspettare domani per goderci le baie più famose del Sud tanto la grande nave stanotte se ne andrà.

Muoviamo verso Anse Severe per un primo bagno, l’acqua è calma in questo periodo su questo versante a Nord Ovest, la spiaggia è corta e le palme garantiscono una bell’ombra. Ogni cento metri un chioschetto che vende cocchi, smoothies di frutta fresca e birre ghiacciate.

Riprendiamo la pedalata sempre verso nord e raggiungiamo la più piccola Anse Patate, venti gradini ripidi e piedi nella sabbia. É una spiaggetta lunga al massimo cinquanta metri, profonda quattro, un concentrato di bellezza: sassi tondi a lato, palme di traverso che puntano dritte verso il mare azzurro, una vera e propria oasi di pace, prima che arrivassimo noi ovviamente. 😂

Anche a voler far piano cinquanta persone piene di entusiasmo fanno fatica a non sentirsi.

Il drone parte dalla spiaggia dopo un rilascio impacciato. L’atterraggio morbido invece è perfetto. Ci sarà materiale a sufficienza per raccontare con le immagini quello che proviamo a descrivere con le parole.

Aperitivo al tramonto al bar del porto Tarosa, punto panoramico con il sole che cade proprio dietro a Praslin, che colori pazzeschi. Serata libera, qualcuno decide di mettere le gambe sotto il tavolo del ristorante, altri preferiscono cenare in barca!

Il “famoso” Goulo Bar dall’inconfondibile stile Afro ha ancora un enorme biliardo al centro ma è chiuso, a guardar la polvere sembra anche da un po’ di tempo.

Il locale che tira a fare tardi è quello che loro chiamano Casino. Uno stanzone di 100 mq, il lungo bancone di un bar all’ingresso ed una ventina di macchine colorate mangia soldi. Bisogna fare un piano di scale per entrare in questo scempio, non c’è musica solo suoni metallici e meccanici, jackpot e luci psichedeliche.

Seduti alle slot quattro o cinque malati occidentali, questo posto è di una tristezza infinita, ce ne andiamo subito senza ordinare. Torniamo nel nostro pozzetto rimpiangendo quel baretto hippie che suonava musica raggae. Domani parlerò ad Harry, speriamo riescano ad invertire la rotta…

Day 6 🚴‍♀ La Digue

Girare in bicicletta per La Digue, nonostante il caldo umido, è una cosa che mette serenità, bisogna ricordarsi di tenere il lato sinistro della strada perché qui le regole di precedenza sono diverse.

In mare invece restiamo nella Regione A del segnalamento Aism-Iala. Si atterra nei porti come in Mediterraneo, mantenendo il fanale rosso a sinistra 🔴 ed il verde sulla dritta📗.

Anse Source d’Argeant sulla costa sud-est é davvero splendida. Alcuni scorci sono caratteristici, ti restano dentro. Gli scogli alti e levigati disegnano immagini definite che con un po’ fantasia prendono forma, sembra di passeggiare in mezzo ad un cartone animato, la sceneggiatura é finta per quanto sfiora la perfezione.

La frutta ha un sapore fenomenale. Le centrifughe sono una fresca carica energetica, un’esplosione di gusti esotici. La sosta è ideale all’interno di questi colorati chioschetti in legno che hanno delle rigeneranti sedute all’ombra.

Ce n’è uno ogni 300 mt, si ricaricano le pile e poi di nuovo in sella sui pedali. Dopo le ultime salite la discesona finale é ripida e porta ad una insidiosa e gigantesca pozzanghera di fango (la scorsa notte è piovuto). Altri cinquanta metri di sterrato tra le palme ed eccoci nella spiaggia di Grand Anse, parcheggiamo le bici, che spettacolo!

Due local ci accolgono subito con un cocco fresco suggerendo la correzione con del Rhum Takamaka. Le onde sono potenti, rotonde, perfette. Farsi investire da queste montagne di azzurro è piacevole. Tonnellate di oceano che si spostano ed arrivano ad abbattersi su questa sabbia bianca. Nemmeno alle piscine dell’Acquafan si raggiunge un livello di trasparenza simile, sono le onde dal colore celeste, il più bello mai visto.

Due rasta boy con la tavola da bodyboard giocano vicino a noi, bisogna avere una buona acquaticità per fare il bagno oggi. Il fondale è sconnesso e pieno di buche, in alcune zone le correnti sono più forti e tirano al largo.

E così passiamo un’intera mattinata cercando di rimanere sulla cresta dell’onda, è una sensazione bellissima capiamo la similitudine ed il motivo per cui, questa frase, viene utilizzata nel gergo comune per definire uno stato di grazia, di euforia.

La nostra popolarità si limita dal venire osservati da una manciata di persone. Sono sedute in spiaggia e fondamentalmente non hanno altro da fare in questo momento. 

Proseguendo a piedi verso sinistra, dopo 5 minuti di camminata si arriva a Petite Anse, splendida, forse la spiaggia più bella di La Digue. Incrociamo due ragazzi seychellesi con due frigo bar ed un secchio ciascuno nelle mani, camminano nella direzione opposta alla nostra. Sono le 14, la loro giornata lavorativa finisce qui.

Il chioschetto sulla spiaggia é chiuso, a volerla imparare questa é una grande lezione. Praticamente questi ragazzi arrivano al mattino con le bici, con il carico di frutta fresca, ghiaccio e tutto il kit per dare un rinfresco ai bagnanti. Quando hanno finito tutto, non hanno la presunzione di fare un altro giro oppure coinvolgere altre persone per farsi portare frutta e vendere ancora, raddoppiare il fatturato, aumentare il profitto… No, no, no stop fermi tutti, niente di tutto ciò!

Hanno dato un impegno alla loro giornata, hanno guadagnato il necessario per portare a casa il pane, ora si riposeranno e si godranno il tempo libero. Sarà anche per questo che ci piacciono tanto le isole, non c’è bisogno di venire nell’oceano Indiano, tutte hanno un grande potere comune, gli abitanti delle isole possono insegnare il valore del tempo.

La cosa buffa a pensarci è che questo rapporto è inversamente proporzionale: minore è la superficie quadrata di roccia o sabbia dalla quale sono composte, maggiore è il valore che gli isolani riescono ad attribuire al tempo.

Proseguiamo la camminata e dopo Petite c’è Anse Coco, la più piccola e racchiusa delle baie di Sud-Ovest. Servono 25 minuti di camminata, la spiaggia è deserta quasi sul bagnasciuga dei piccoli squaletti da reef si lasciano avvicinare. I colori del cielo si accendono, anche le nuvole oggi accentuano l’effetto di luce.

Questa sera é previsto un enorme BBQ sulla spiaggia. Sono le 20, Harry ed il suo staff sono al lavoro e dalle griglie salgono fumi e profumi invitanti. Stappiamo una prima birra ma proprio in quel momento gocce grandi come noci iniziano ad abbattersi anche sotto le palme dove ci troviamo. In pochi minuti cade una quantità d’acqua impressionante, dalle grondaie scende con la forza di una cascatella. Il cielo è coperto piove fitto e forte, barbecue rovinato penserete voi (in realtà anche noi), e invece… Rapidi come felini Harry ed i suoi ragazzi mettono in sicurezza il cibo, un camioncino turistico tutto illuminato (mai visto prima sull’isola) appare dal nulla.

La prima mandata sale, il conducente alza la musica, il cassone è aperto e fuori piove che non si vede intorno, ma quel che importa è lo spirito. Si balla si ride per dieci minuti consecutivi, il tempo di arrivare da Zeroof, ristorante “di rispetto” che ci mette a disposizione il suo giardino al coperto.

La pioggia dá una tregua, con altri due viaggi di camionicino la flottiglia è riunita al tavolo, sono le 21.30 il buffet é aperto. Una quindicina di portate, cucina creola, pollo al curry, riso, zuppe di ceci, zucca, agnello al sugo di pomodoro e peperoni. Sulla griglia ancora pollo, e tanto ottimo pesce. Nei tre frigobar pieni, birra e vino sono coperti dal ghiaccio, e l’accesso è libero.

Alle 23.30 ricomincia a piovere forte. Andrea, Nicola e Marco da bravi veneti animano la festa e con la birra in mano iniziano a ballare sotto la pioggia, la festa decolla, tempo dieci minuti e quasi tutti saltano scalzi sotto questo muro incessante di acqua.

Ballare scalzi sotto la pioggia è un’altra cosa inconvenzionale, ma se vi capiterà prendete una birra e non esitate a lanciarvi. Non ci crederete ma offre un grandissimo senso di libertà.

La pioggia non smette più. Mr Zeroof fa segno che basta così, stringo la mano ad Harry e lo ringrazio per averci regalato una serata indimenticabile. Dopo aver ripreso i mezzi per tornare al porto, ci mettiamo sotto la sguarnita tettoia dell’autorità marittima di La Digue in attesa che smetta. Ora sono George ed i locals a voler proseguire la festa. I più temerari del gruppo rimangono nella balotta, gli altri già bagnati si dirigono verso i tender. Prima di salire bisogna svuotarli sono colmi di acqua sino ai tubolari, hanno rischiato seriamente l’affondamento! 😲 

Le risate continuano la pioggia a 30 gradi non fa male, è solo un preconcetto, domani tornerà il sole che asciugherà vestiti ed ossa, smettete di ridere marinai è tempo di buttarsi in branda!!!
🚴🌊

Day 7 La Digue ➡️ Grand Soeur ➡️ Anse St. Josè

Quanta pioggia stanotte, mai vista cadere una quantità d’acqua così imponente in poche ore. Succede anche questo 5° a sud dell’equatore. Ancora umidi avviamo le procedure per la colazione. Il sole picchia già, servono parei ed asciugamani per riparare il sole che entra di taglio nel pozzetto.

Etoile e Mystique hanno incredibilmente già mollato gli ormeggi. Sulle ali dell’entusiasmo e forse ancora in preda ai fumi dell’alcool, alle 06 sono salpati in cerca di emozioni forti. 🎣 Che fisico bestiale ragazzi! Scendo a terra, prendo la bici e saluto gli amici di Zeroof, data l’acqua di ieri abbiamo rimandato tutti i conti a stamane, garantiva Harry per noi!

Ringrazio e torno alla barca è tempo di salpare. Come mettiamo in moto dalla banchina arriva il nostro amico rasta che ci rende l’ultimo omaggio mollandoci le cime a terra. Aloha Harry, arrivederci a presto La Digue. 💙 

Navighiamo verso Nord Est per vedere Coco Island, i temporali di stanotte hanno agitato un po’ le acque. Il mare da sud dei giorni scorsi si scontra con onde più corte che provengono anche da Nord. Bel casino oggi trovare un buon punto di ancoraggio! George suggerisce di mettersi a SW di Grand Soeur é più grande rispetto a Coco e Petite e lo snorkeling è favoloso.

Alle 10.00 tutta la flottiglia è in acqua per godersi lo spettacolo subacqueo, snorkeling meraviglioso e spiaggia paradisiaca sullo sfondo. Esiste un tasto stop per non terminare il nostro sogno?

Andrebbe bene anche un rewind che c’è qualcosa che non abbiamo capito bene e vorremmo ripetere! Il tempo passa inesorabile. Un motore di Mistyque sembra aver subito un danno serio. I ragazzi della base Dream Yacht intervengono con il pezzo di ricambio in meno di due ore. Super efficienti, era un danno meccanico alla piastra d’appoggio dell’invertitore. Hanno dovuto sollevare il motore con un tubo innocente a mano, insomma un lavoro tosto concluso bene a tempi record, chapeau! Rientriamo verso Praslin, incrociamo a mezza via la piccolissima isola di Santa Maria.

La frizione della canna parte fortissima ma, non appena stringiamo, il filo troppo sottile si rompe. Per fortuna anche oggi Mystique e Etoile garantiscono la cena per tutti.

Nel pomeriggio ancoriamo a pacchetto ad Anse San José. Proprio lì dove tutto è iniziato a Sud di Curiose Island, per un’ultima splendida notte in baia. I fuochi rossi delle braci ardenti nei barbecue sulla poppa dei nostri cinque catamarani sono un inno alla gioia.

Per chi va per mare, consumare il pesce fresco catturato in giornata, illuminati dalla luce della luna, è il regalo più bello che si possa avere. Tonno alla griglia, Barracuda, JobFish ma anche tonno marinato in insalata Creola, anche stasera George e Cocco si sono superati. 💙🥥

La stanchezza arriva, il cielo si copre, decidiamo di spacchettare per trascorrere una notte serena. Poco dopo il nuovo ancoraggio, nel buio pesto, inizia il ticchettío. Piove ma non muove troppo vento, sembra che qualcuno voglia tenerci svegli per cercare di ritardare il momento di chiudere gli occhi.

Domani, quando li riapriremo, l’avventura sarà terminata. Ripercorriamo, ognuno a suo modo, i momenti salienti e ci addormentiamo con un ultimo grande sorriso stampato in faccia.

Grazie a tutti marinai. Ci vediamo il 14 dicembre al NatAlbatros per rivivere ogni istante di questa avventura e per continuare a sognare insieme nuove rotte!